Restauro
Presidente: dottoressa Ilaria Mai
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Perché: ci piace spiegarne le ragioni con queste parole di Irene Baldriga, Presidente di A.N.I.S.A. circa l’importanza dei beni culturali:
“E’ importante il legame - cercato e riconosciuto – tra il popolo, il paesaggio e il patrimonio artistico.
Si instaura una capacità percettiva intrinsecamente connessa all’essere nati e vissuti in un determinato territorio. L’occhio si educa secondo gli oggetti che è assuefatto a vedere dall’infanzia.
Si crea un legame profondo accanto al significato devozionale che accende il senso del possesso per le oltre opere d’arte presenti, si sviluppa un sentimento di affezione; si stabilisce un attaccamento che nutre l’etica civica e l’appartenenza alla propria cittadinanza e tradizione locale.
Si cresce nutrendo valori di identità, di memoria e di sensibilità storico-artistica.
Il nostro patrimonio artistico possiede una rilevanza incommensurabile, ma anche una tragica fragilità. Occorre preservarlo proprio perché ci tramanda valori che sono e restano intangibili.”
La Cappella della Beata Vergine del Rosario ritrova luce
L'intervento è stato possibile grazie al progetto dell’Alveare Odv e con il contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus. Domenica la presentazione, con una raccolta fondi per un nuovo progetto di solidarietà
Un pezzo d’arte riportato al suo splendore, è l’iniziativa promossa e finanziata da L’Alveare Odv di Buguggiate, con anche il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus tramite il Bando Arte e Cultura 2019. Al centro dell’intervento, la cappella della Beata Vergine del Santo Rosario nella chiesa di San Vittore a Buguggiate.
Lo “svelamento” è avvenuto domenica 1 dicembre: sono tornate visibili, dopo il restauro, le Formelle del Santo Rosario, 15 piccole tele settecentesche, ricollocate nella loro sede originale, appunto la Cappella della Beata Vergine.
L’evento, organizzato da Obiettivo Cultura di Buguggiate, ha visto tra i partecipanti i restauratori Raffaella Bennati e Marisa Caravati, lo storico dell’arte Pierluigi Fulvio Gallesi e la presidente di L’Alveare Odv Ilaria
Mai. La serata è stata allietata dal coro della parrocchia diretto dal
maestro Stefano Palmieri.
«È stata una serata davvero emozionante, con momenti suggestivi, compreso l’abbassamento del telo che ha ricoperto i piccoli dipinti per l’intera giornata, ma soprattutto per il risultato del restauro – spiega Ilaria Mai -. Ma ciò che mi ha toccato nel profondo e mi ha confermato una nostra responsabilità associativa di mission per il futuro, anche come sensibilizzazione delle giovani generazioni, sono stati alcuni pensieri di Irene Baldriga, Presidente dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte, letti dal Prof. Gallesi, circa l’importanza dei beni culturali: “Si cresce nutrendo valori di identità, di memoria e disensibilità storico-artistica. Il nostro patrimonio artistico possiede una rilevanza incommensurabile, ma anche una tragica fragilità. Occorre preservarlo proprio perché ci tramanda valori che sono e restano intangibili”».
Prima del restauro
Dopo il restauro
Dopo il restauro
Prima del restauro
La serata ha visto alternarsi gli interventi degli esperti e la musica ed il canto, rendendo particolarmente piacevole un evento che ha riunito un pubblico numeroso e attento.
Ogni discorso ha inviato al pubblico un messaggio e lasciato uno spunto di riflessione: le restauratrici la loro disponibilità e competenza nello svolgere un lavoro non facile; il Presidente de L’Alveare Odv Ilaria Mai ed il suo staff, la dimostrazione che anche un progetto ambizioso può trovare, grazie ad impegno
e passione, una strada percorribile; Obiettivo Cultura che la comunità si nutre e si anima anche e soprattutto grazie ad eventi culturali; il Prof. Pierluigi
Fulvio Gallesi, sottolineando l’importanza dei beni culturali ed infine il Parroco Don Cesare Zuccato che – al di là del valore artistico – le opere rappresentano la storia di una comunità in cammino, cammini spesso non facili, che necessitano di un luogo di preghiera e ascolto: è per questo che il ritorno delle formelle rappresenta un simbolo di gioia e speranza per tutta la comunità.
Le offerte raccolte durante la serata saranno interamente devolute al progetto “Una casa per Faih”, bambino di 11 anni, malato, che non ha più una casa a causa dei bombardamenti nella tormentata striscia di Gaza: il gesto ci ricorda, soprattutto in prossimità del Natale, non sono importanti regali e luminarie, ma gesti concreti di solidarietà.
di Redazioneredazione@varesenews.it Pubblicato il 03 dicembre 2019
L'opera di restauro in lavorazione
Sintesi relazione tecnica
Relazione tecnica
Rassegna stampa